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Commenti al testo proposto da Loredana Savelli
Il cuore freddo della poesia - da un’intervista -
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Carla de Falco
- 10/06/2014 10:38:00
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Interessantissima proposta che - colpevolmente - leggo solo ora. La domanda trita "cosè la poesia?" spesso condita dallagghiacciante "per lei" ce la rigiriamo tra le mani da un po di millenni. Col punto di vista proposto, però, personalmente convengo. Poesia non è solo sentire e trascrivere personali emozioni, ma farlo con una tecnica tale che la trascrizione divenga arte. E larte trasmetta emozioni in chi legge, meglio direi se del tutto avulse da quelle provate da chi la poesia ha generato.
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Ferdinando Battaglia
- 21/04/2014 12:06:00
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Mi sembra che sia stata Annamaria Ferramosca a coniare una geniale e profonda definizione per il lettore di poesia: "poeta dellascolto"; ora se è vero che il poeta scrive per se stesso (e guai se fosse altrimenti), è anche vero che ogni poesia (ogni poeta) ha il suo lettore (intanto sé medesimo), quindi perché quel contenuto, che può diventare parola poetica di molti (poeti dellascolto e quindi poeti), si "fissi" nel tempo, ha bisogno di artifici tecnici che agevolino ciò, di abbellimenti che lo rendano esteticamente fruibile in modo tale da rimanere e sedimentarsi nel lettore. Per questo forse non è sufficiente scrivere lidea o lemozione, ma occorre lasciarla sedimentare (Franca Alaimo), lavorarla come materia grezza per rifinirla. Così mi sembrerebbe
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Guglielmo Peralta
- 21/04/2014 10:20:00
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Che significa: "se si vuole scrivere una buona poesia, bisogna pensare anche alle caratteristiche tecniche e trovare delle buone metafore"? La poesia non è una pietanza da preparare con gli ingredienti già indicati nella ricetta. Quando si scrive una poesia non si sta a pensare alle tecniche, alle metafore e agli altri suoi "ingredienti". Nulla si predispone prima perché la "pietanza" si compone da sé con lascolto e con la visione che lo "chef" riesce sollecitare e a cogliere in interiore...E lo "chef" è lo s-guardo che coglie, dosa e mette i "sapori" nei versi che gusta mentre li va "cucinando". Certo, in poesia o si nasce "chef" o semplici cuochi. E se si ha passione, se non viene meno il gusto, si può migliorare in questarte "culinaria" con la pratica, ma sempre indipendentemente dal conoscere prima gli "ingredienti" da usare.
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Franca Alaimo
- 20/04/2014 22:54:00
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Molto prima di lui ce lha insegnato Foscolo, quando disse che nella poesia deve solo rimanere il calore di una fiamma lontana. La poesia si genera sempre da unemozione, ma essa non va detta "a caldo"; bisogna lasciarla sedimentare e, quindi, scriverne sapendo di comporre una poesia, ricorrendo a tutti gli strumenti "tecnici" che le appartengono. Però la freddezza, secondo me, in poesia non può esserci: solo che il calore dellemozione viene trasferito alla qualità del lessico, alle suggestioni delle imagini, alla necesittà delle regole tecniche. Per questo motivo preferisco la metafora foscoliana. Grazie, Loredana, di avere proposto questo stralcio di intervista, perché è utile che chi voglia scrivere poesia sappia che la tecnica è necessaria per scrivere buone poesie.
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L’Arbalète
- 10/04/2014 21:41:00
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Bah! Sì, un’ovvietà. Che poi si parta dal ghiacciaio Alfa o in granchiesca retromarcia da incandescente lava Omega, se si fa del metodo si degenera e s’invecchia in tiepida poetica. Così l’aspetto tecnico si svela “freddo” se scuoiato, mentre una Nappe au Cerf tiene al calduccio un osso scotennato. Ma buonasera al poeta.
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gian piero stefanoni
- 10/04/2014 16:58:00
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Distacco..sì.. E tolleranza dolorosa del peso nel suo racconto. Questo é il discrimine tra arte poetica e sterile sentimentalismo.. Grazie per linvito a meditare.
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Cristina Bizzarri
- 09/04/2014 10:55:00
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Niente di più ovvio - eppure è dovere di chi è "lucido" dire che tutto passa attraverso la mente, quella rete miracolosa di interconnessioni che ci permette di esprimerci. Ho letto circa due anni fa "I giardini della mente". È stata unesperienza e una scoperta dellimportanza dellemisfero destro per quanto riguarda le nostre emozioni, la creatività, limmaginazione. Non per niente Gesù parla della destra come la parte dei salvati! Certo, resta il fatto che la vita è un mistero. :-)
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